Tutte le tradizioni orientali di
diversa provenienza sottolineano l’importanza del respiro nella pratica e nel
riequilibrio energetico della persona.
I più recenti approcci
occidentali di diversa estrazione concettuale – dal Feldenkrais alla
bioenergetica – riconoscono al respiro e alla sua “liberazione” un ruolo
cardine nel processo di salute dell’individuo.
E’ possibile tracciare un
denominatore comune e sinergico ai diversi approcci che consenta di capire
l’effettiva importanza di questo atto vitale?
Secondo me si: l’area di
individuazione di questo comune denominatore va ricercata nella fisiologia e
nei meccanismi di funzionamento dell’atto stesso.
Da tale convinzione è scaturita
l’idea di definire delle “vie” del respiro; intese come patterns attraverso cui la respirazione ha impatti sul nostro
complessivo livello energetico.
Tre sono le vie:
- cellulare:
- mio-connettivale:
- e, naturalmente, olistico- mistica.
(via cellulare)
Attraverso la ventilazione polmonare avviene l’approvvigionamento
di ossigeno (e l’eliminazione dell’anidride carbonica) che consente la
respirazione cellulare e quindi il nutrimento di tutte le cellule del nostro
corpo. E’ la presenza di ossigeno che consente alla cellula di ricavare energia
dagli elementi nutritivi che gli arrivano con il flusso sanguigno. Tale
respirazione nelle cellule eucariote (quelle umane ad esempio) avviene nei
mitocondri, il cui DNA e di esclusiva trasmissione materna.
Ciò mi offre l’occasione di una
breve digressione sul profondo legame energetico che lega ognuno di noi alla
madre. Il metabolismo cellulare, fondamentale alla sopravvivenza, è infatti
presidiato da componenti cellulari le cui caratteristiche si ereditano dalla
madre.
(via mio-connettivale)
La respirazione e l’atto biomeccanico che
mantiene il nostro corpo vibrante. Noi siamo vibrazione! Lo conferma la moderna
ricerca scientifica che descrive la materia in termini di onda; le nostre
strutture atomiche sono in perpetuo movimento e, salendo di livello dal micro al macro, tutto
l’organismo vivente è in continua vibrazione: ogni sua parte vibra (si pensi al
battito cardiaco, allo scorrere dei fluidi corporei, alla peristalsi, alla
continua e interdipendente contrazione e decontrazione del tessuto muscolare con
il variare della postura e dei movimenti, agli spostamenti e rotazioni che
caratterizzano tutti i segmenti ossei ad ogni singolo passo del nostro
piede). Questo complesso e articolato “miracolo” vibratorio in un corpo sano e
libero da “interferenze strutturali” avviene in modo sottile, spontaneo e
sincrono.
La respirazione è il compendio, e
se vogliamo il leading act, di questo complessivo e interrelato processo
vibratorio. E’ il canale che ci accompagna in punta di piedi alla
consapevolezza di questa incessante vibrazione!
Il ritmo respiratorio è
sincronizzato al ritmo cardiaco; una sana e libera respirazione addominale
induce – attraverso la contrazione/decontrazione dei pilastri del diaframma –
una continua, impercettibile oscillazione di tutta la colonna vertebrale a
partire dal suo tratto lombare.
L’abbassamento del diaframma
“massaggia” i nostri visceri, favorisce il transito intestinale e stimola la
pompa circolatoria e il deflusso linfatico.
Una significativa e spontanea
contrazione del diaframma (che può aver luogo soltanto quando lo stesso a
riposo non è retratto) si irradia ai muscoli adiacenti, allo psoas al quadrato
dei lombi. Ci appoggia per tale via sul bacino, agevola il radicamento.
Al contrario una respirazione
addominale coartata interferisce con la naturale vibrazione dell’organismo;
sposta il movimento respiratorio verso l’alto; rendendolo più superficiale e
chiama altri muscoli a supplire alla “deficienza” del movimento diaframmatico accentuandone
il ruolo (e la contrazione). Si tratta di quei muscoli accessori che, invece,
di norma entrano in funzione solo durante la respirazione forzata (muscoli
scaleni, romboidi, sternocleidomastoidei…).
(via olistico- mistica)
Come accennavo, non va infine
sottaciuta la profonda valenza olistica del respiro.
Attraverso il respiro infatti
introduciamo l’energia vitale (che la si chiami Ki, prana, Ka…) come abbiamo
appena visto. Nella genesi il Creatore soffia la vita nelle narici di Adamo. Il
soffio vitale non è solo fonte di energia ma anche espressione della creazione
e del Tutto.
Noi respirando siamo in costante
e perpetuo scambio gassoso. L’oggetto e l’ambiente di questo scambio è l’aria.
Questo elemento è quello che ci
connette tutti in un Tutto.
Intanto l’aria è il mezzo di
propagazione, per eccellenza, delle onde (sonore, elettromagnetiche) e delle
informazioni (basti pensare per esemplificare alle molecole odorose)ma, ancor
più importante è l’elemento che introduciamo dentro noi e riversiamo
costantemente al di fuori di noi.
Respiriamo tutti la stessa aria:
possiamo scegliere di non toccare il nostro vicino ma introduciamo in noi
l’aria che è passata attraverso i suoi polmoni un istante prima.
Cosi vista possiamo pensare tutta
la materia vivente che respira (uomini, animali e piante) come un unicum
vibrante in perpetua espansione e compressione, in costante interazione e
scambio informativo.
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