"NULLA È MENO SCIENTIFICO DI NEGARE CIÒ CHE NON SI SPIEGA...." Jean Valnet

martedì 2 agosto 2016

Ripartire dal corpo.


Tempo di estate, di vacanze…maggiori occasioni per dedicare del tempo a noi stessi, ai nostri hobby – magari all’aria aperta: in mare; in montagna…. a contatto con la natura – maggiori possibilità di ricontattarci e di ristabilire un ordine di priorità esistenziali che, troppo spesso, la quotidianità convulsa del nostro andare nel mondo scombina, in modo caotico e destabilizzante.
In tutto ciò, in questa ricerca di centratura, gran parte di noi riparte dalla lettura (di libri che magari non è riuscito a leggere durante i mesi lavorativi) e dalle riflessioni e speculazioni che la lettura inevitabilmente induce.
C’è qualcosa di sbagliato? Assolutamente no… siamo animali pensanti; il nostro pensiero non è solo al servizio dell’azione ma è anche deputato alla “cognitivizzazione simbolica” frutto dell’evoluzione della nostra specie.
Tutto ciò però può celare un insidia: In questo modo, infatti, diamo in pasto alla mente pensante altro materiale su cui fare elucubrazioni, che magari facciano sistema con il nostro insieme di valori, di rappresentazioni e di costrutti. In una parola, facciano sistema con il nostro personale prodotto delle funzioni dell’Io.
E dove sta in tutto ciò il nostro respiro? La consapevolezza del nostro battito cardiaco? E di quali parti del nostro corpo stanno poggiandosi dove, in questo momento??
Allora… ripartiamo dal corpo!!
Il corpo non mente: ci dice dove siamo in questo preciso momento che è il presente - l’unico tempo di istantanea realtà. Il corpo ci dice come ci sentiamo in questo momento, senza bisogno di ricorrere ad una simbolizzazione dell’esperienza che risulti coerente con la nostra idea di noi. Arrediamoci al corpo, lasciamolo parlare la sua lingua senza tentare di interpolare, senza cedere alla lusinga di voler capire, inferire e interpretare.
Non c’è niente da raggiungere; nessun eden perduto da recuperare. Dietro alla sacrosanta istanza di recupero spesso si cela una smania, un grimaldello mentale che non ci consente di mollare…Possiamo semplicemente essere!
Restiamo in ascolta dell’unico sistema percettivo – meraviglioso, unico e complesso - che abbiamo: il corpo.
E, allora, ovunque tu sia, comunque tu stia…buona perlustrazione di questo fantastico (spesso inesplorato) territorio.
Buona estate a tutti.
Lucio.