"NULLA È MENO SCIENTIFICO DI NEGARE CIÒ CHE NON SI SPIEGA...." Jean Valnet

venerdì 23 marzo 2012

Le Vie del Respiro


Tutte le tradizioni orientali di diversa provenienza sottolineano l’importanza del respiro nella pratica e nel riequilibrio energetico della persona.
I più recenti approcci occidentali di diversa estrazione concettuale – dal Feldenkrais alla bioenergetica – riconoscono al respiro e alla sua “liberazione” un ruolo cardine nel processo di salute dell’individuo.

E’ possibile tracciare un denominatore comune e sinergico ai diversi approcci che consenta di capire l’effettiva importanza di questo atto vitale?
Secondo me si: l’area di individuazione di questo comune denominatore va ricercata nella fisiologia e nei meccanismi di funzionamento dell’atto stesso.

Da tale convinzione è scaturita l’idea di definire delle “vie” del respiro; intese come patterns attraverso cui la respirazione ha impatti sul nostro complessivo livello energetico.

Tre sono le vie:
-  cellulare:
-  mio-connettivale:
-  e, naturalmente, olistico- mistica.
  
(via cellulare)
 Attraverso la ventilazione polmonare avviene l’approvvigionamento di ossigeno (e l’eliminazione dell’anidride carbonica) che consente la respirazione cellulare e quindi il nutrimento di tutte le cellule del nostro corpo. E’ la presenza di ossigeno che consente alla cellula di ricavare energia dagli elementi nutritivi che gli arrivano con il flusso sanguigno. Tale respirazione nelle cellule eucariote (quelle umane ad esempio) avviene nei mitocondri, il cui DNA e di esclusiva trasmissione materna.
Ciò mi offre l’occasione di una breve digressione sul profondo legame energetico che lega ognuno di noi alla madre. Il metabolismo cellulare, fondamentale alla sopravvivenza, è infatti presidiato da componenti cellulari le cui caratteristiche si ereditano dalla madre.

(via mio-connettivale)
 La respirazione e l’atto biomeccanico che mantiene il nostro corpo vibrante. Noi siamo vibrazione! Lo conferma la moderna ricerca scientifica che descrive la materia in termini di onda; le nostre strutture atomiche sono in perpetuo movimento e, salendo  di livello dal micro al macro, tutto l’organismo vivente è in continua vibrazione: ogni sua parte vibra (si pensi al battito cardiaco, allo scorrere dei fluidi corporei, alla peristalsi, alla continua e interdipendente contrazione e decontrazione del tessuto muscolare con il variare della postura e dei movimenti, agli spostamenti e rotazioni che caratterizzano tutti i segmenti ossei ad ogni singolo passo del nostro piede). Questo complesso e articolato “miracolo” vibratorio in un corpo sano e libero da “interferenze strutturali” avviene in modo sottile, spontaneo e sincrono.

La respirazione è il compendio, e se vogliamo il leading act,  di questo complessivo e interrelato processo vibratorio. E’ il canale che ci accompagna in punta di piedi alla consapevolezza di questa incessante vibrazione!
Il ritmo respiratorio è sincronizzato al ritmo cardiaco; una sana e libera respirazione addominale induce – attraverso la contrazione/decontrazione dei pilastri del diaframma – una continua, impercettibile oscillazione di tutta la colonna vertebrale a partire dal suo tratto lombare.
L’abbassamento del diaframma “massaggia” i nostri visceri, favorisce il transito intestinale e stimola la pompa circolatoria e il deflusso linfatico.
Una significativa e spontanea contrazione del diaframma (che può aver luogo soltanto quando lo stesso a riposo non è retratto) si irradia ai muscoli adiacenti, allo psoas al quadrato dei lombi. Ci appoggia per tale via sul bacino, agevola il radicamento.
Al contrario una respirazione addominale coartata interferisce con la naturale vibrazione dell’organismo; sposta il movimento respiratorio verso l’alto; rendendolo più superficiale e chiama altri muscoli a supplire alla “deficienza” del movimento diaframmatico accentuandone il ruolo (e la contrazione). Si tratta di quei muscoli accessori che, invece, di norma entrano in funzione solo durante la respirazione forzata (muscoli scaleni, romboidi, sternocleidomastoidei…).

(via olistico- mistica)
Come accennavo, non va infine sottaciuta la profonda valenza olistica del respiro.
Attraverso il respiro infatti introduciamo l’energia vitale (che la si chiami Ki, prana, Ka…) come abbiamo appena visto. Nella genesi il Creatore soffia la vita nelle narici di Adamo. Il soffio vitale non è solo fonte di energia ma anche espressione della creazione e del Tutto.
Noi respirando siamo in costante e perpetuo scambio gassoso. L’oggetto e l’ambiente di questo scambio è l’aria.
Questo elemento è quello che ci connette tutti in un Tutto.
Intanto l’aria è il mezzo di propagazione, per eccellenza, delle onde (sonore, elettromagnetiche) e delle informazioni (basti pensare per esemplificare alle molecole odorose)ma, ancor più importante è l’elemento che introduciamo dentro noi e riversiamo costantemente al di fuori di noi.
Respiriamo tutti la stessa aria: possiamo scegliere di non toccare il nostro vicino ma introduciamo in noi l’aria che è passata attraverso i suoi polmoni un istante prima.
Cosi vista possiamo pensare tutta la materia vivente che respira (uomini, animali e piante) come un unicum vibrante in perpetua espansione e compressione, in costante interazione e scambio informativo.